Il tema della sicurezza sul lavoro è e deve essere una priorità nella gestione di un’impresa, di un’azienda, di un cantiere.
Purtroppo la cronaca ci consegna, da questo punto di vista, un quadro sempre più sconcertante, che dimostra come ancora nel nostro Paese si sottovaluti l’importanza di adottare misure di prevenzione e protezione: si pensi che l’Inail ha registrato, nei primi sei mesi del 2021, 432 morti e circa 220mila denunce per infortuni sul luogo di lavoro.
Come si suol dire: le leggi ci sono, ma non vengono rispettate.
La normativa di settore, contenuta quasi integralmente nel d.lgs. 81 del 2008, è peraltro sempre più stringente e impone al datore di lavoro, così come a tutte le altre figure addette a garantire la sicurezza, di adottare misure efficaci di prevenzione e di protezione dai rischi, a pena di sanzioni penali e amministrative.
A livello statistico, il cantiere è uno dei luoghi più a rischio, in cui la probabilità che si verifichino eventi accidentali pericolosi o dannosi per i lavoratore è molto elevato.
Prima di individuare quali siano i principali strumenti per garantirne la sicurezza, occorre preliminarmente circoscrivere la definizione di “cantiere”.
A livello legislativo, con il termine “cantiere” si intende un’area di lavoro temporanea, che può essere fissa (come nel caso, ad esempio, della costruzione di un immobile) o mobile (come nel caso della realizzazione di strade), in cui si svolgono lavori di costruzione edile o di ingegneria civile. Se portiamo alla memoria i molteplici cantieri che abbiamo visto nel corso nella nostra vita, ad esempio per la costruzione degli edifici in città, ci vengono in mente ponteggi, ferri contundenti, corde: tutto ci induce a pensare ad un ambiente di lavoro particolarmente pericoloso.
In effetti, le statistiche ci consegnano dei dati che avvalorano l’idea che il cantiere sia uno dei luoghi di lavoro maggiormente rischiosi per la sicurezza e la salute dei lavoratori.
Per questo motivo, si rende sempre più necessaria l’adozione puntuale delle misure imposte dalla legge.
Prima di individuare le misure da adottare, a livello collettivo e poi individuale, occorre effettuare una valutazione dei rischi presenti nel cantiere, in quanto sono quelli che devono essere neutralizzati o ridotti ai minimi termini. In altri termini, gli strumenti per garantire la sicurezza all’interno dei cantieri devono essere idonei a scongiurare la probabilità che si verifichi il danno connesso a quella determinata fonte di rischio.
Tali misure si differenziano a seconda del tipo di rischio in cui si incorre.
Quando si parla di rischi alla sicurezza, si intendono quelli di natura infortunistica collegati ad un evento. In tal caso, le lesioni sono oggettivamente constatabili e possono causare inabilità temporanea, invalidità permanente, oppure morte.
Tra le misure di protezione collettiva, si annoverano le reti di sicurezza, i ponteggi fissi e i parapetti.
La legge prescrive che le impalcature abbiano l’obbligo di essere circondati, su tutti i lati, da parapetti dotati di una certa struttura e robustezza. Inoltre, se il piano di calpestio dista più di 20 metri dalla facciata dell’edificio su cui si sta lavorando, sarà necessario anche un parapetto interno al ponteggio.
Anche la recinzione del cantiere è una misura di prevenzione e protezione collettiva essenziale per un cantiere, in quanto non serve solo a regolamentare l’accesso al cantiere, impedendo l’ingresso ai non addetti ai lavori, ma protegge dai rischi d’interferenza tra le attività svolte all’interno e in prossimità. Inoltre, è la misura necessaria per proteggere passanti o altri addetti al cantiere dalla caduta di oggetti, polveri altri materiali.
Un cantiere, soprattutto se di grandi dimensioni, necessita inoltre di un’adeguata segnaletica, volta ad individuare zone particolarmente esposte a rischio, la viabilità e i divieti specifici (sopratutto se ci sono macchine in movimento), l’ubicazione degli estintori per far fronte ad eventuali pericoli legati ad incendi e molti altri cartelli che si rendono necessari in base al contesto specifico del cantiere. La segnaletica di sicurezza dovrà essere costituita da cartelli conformi alle norme, localizzati in punti strategici. La cartellonistica e la segnaletica devono essere collocate secondo le disposizioni di legge.
In un cantiere, uno dei principali rischi per la sicurezza del lavoratore è il rischio di cadute dall’alto. E’ evidente, infatti, che il lavoratore debba operare per molte ore in quota, ovvero ad un’altezza superiore ai 2 metri rispetto ad un piano stabile. Il rischio di perdere l’equilibrio, o di urtare contro un qualsiasi oggetto, o di rimanere sospeso senza appoggi di alcun tipo, è alto.
Tra i dispositivi di protezione individuali, cioè che ciascun lavoratore deve indossare, soprattutto per i lavori in quota, la legge prescrive le imbracature, gli emetti, le corde di ancoraggio. L’elmetto, peraltro, protegge il lavoratore anche da un ulteriore rischio, legato solitamente alla caduta di materiali dall’alto.
A seconda della tipologia di attività che il lavoratore deve svolgere all’interno del cantiere, si possono rendere necessari altri dispositivi di protezione individuale, come occhiali protettivi, guanti, cuffie, mentre le scarpe anti-infortunistiche sono obbligatori per tutti i lavoratori all’interno del cantiere.
In particolare, nei casi in cui si abbia a che fare con macchinari che lanciano schegge ad alta velocità in grado di provocare lesioni al viso o, comunque, la propagazione di sostanze irritanti, il lavoratore deve indossare visiere che proteggono interamente il viso.
Per avere informazioni sulle principali misure per garantire la sicurezza nei cantieri, si consiglia di consultare il sito Tecno Living Pavia. Tecnoliving è un’azienda specializzata, in cui potrai trovare competenza e professionalità nel settore della sicurezza sui luoghi di lavoro.